PALMA GIOIELLI è concessionario ufficiale RADO di Roma
Centro assistenza tecnico ufficiale RADO
Rado fu fondata nel 1957, anno in cui l’azienda a conduzione familiare Schlup & Co, che fabbricava ai tempi movimenti per orologi, cambiò nome.
Ma come capita spesso, i certificati di nascita dicono poco o nulla in merito a quella che poi diventa la reale vita di qualcuno. La nascita dell’azienda Rado che conosciamo oggi è avvenuta soltanto nel 1962, con il lancio del DiaStar, il primo orologio antigraffio al mondo. Solo da quel momento Rado capì di aver finalmente raggiunto un traguardo senza pari. Con il lancio di questo straordinario orologio, la filosofia dell’azienda, unica e inconfondibile, fece la sua comparsa ufficiale.
Il primo orologio realizzato in hard-metal, il DiaStar, fu infatti un’innovazione rivoluzionaria, non solo per Rado, ma per l’intera industria. Ma come si è giunti a questo risultato? Come per molte altre invenzioni o scoperte rivoluzionarie, tutto nacque da uno slancio mentale, una scintilla d’intuito che diede vita a grandi progetti. Quando il DiaStar fece la sua comparsa sul mercato, l’industria orologiera, sulla base di una tecnologia che esisteva da decenni, produceva i propri orologi avvalendosi di utensili in hard-metal. Ma gli orologi che venivano realizzati erano tutt’altro che resistenti. Sia che fossero d’acciaio, d’oro o d’argento (materiale più fragile di tutti) – gli orologi erano estremamente soggetti agli urti e ai graffi dovuti ai movimenti di chi li indossava durante la vita di tutti i giorni. Dopo pochi mesi, addirittura dopo pochi giorni che venivano indossati, gli orologi riportavano ammaccature e graffi – cosa certamente non gradita per chi acquistava un segnatempo come regalo che sarebbe dovuto durare tutta la vita.
E, anche per quanto riguardava gli orologi Rado, prodotti sino ad allora, avveniva purtroppo la stessa cosa.Un tecnico propose quindi all’azienda una svolta radicale. L’idea che egli aveva in mente era tanto semplice quanto brillante: l’unico materiale sufficien- temente duro da riuscire a forgiare l’acciaio e l’oro era l’hard-metal; allora perché non costruire orologi proprio con questo materiale?
Come succede per molte idee altamente innovative, il colpo di genio non consisteva tanto dell’imprevedibilità dell’idea – i metalli duri infatti venivano utilizzati già da decenni – quanto nel fatto che sembrava impensabile poterli utilizzare come materiale per la produzione di orologi. Nessuno riusciva a immaginare di poter lavorare questo materiale con lo stesso grado di precisione, sicurezza e impatto economico richiesti da un orologio di qualità. Le aziende concorrenti sostenevano che orologi di questo tipo si sarebbero spaccati o scheggiati. Accadde anche che Rado cercò persino di vendere l’idea ad altri aziende orologiere, ma tutti i concorrenti e produttori declinarono l’offerta. Alla fine Rado decise di intraprendere questa nuova strada da sola. Coraggiosa, con un’illimitata fiducia nel futuro, Rado andò fino in fondo a questo progetto riuscendo nel suo intento.
Fu così che nacque il primo orologio in hard- metal.
Nei decenni dopo la sua nascita, il DiaStar è stato il modello di riferimento in una ricca storia fatta di innovazioni e tecnologie di nuova generazione che sostituirono quelle vecchie fino ad allora utilizzate. Il vetro zaffiro esisteva già, tuttavia, Rado lo migliorò rendendolo ancor più perfetto. Nell’affrontare la sfida del primo vetro integrale edge-to-edge si arrivò poi alla soluzione della metallizzazione. Questa soluzione, tanto bella quanto pratica, fu l’esempio significativo della filosofia di Rado: l’alta tecnologia al servizio del design.
Nel mondo degli orologi, Rado è normalmente definita come l’azienda che, rompendo le regole, è in grado di non confondersi con gli altri marchi. Allo stesso tempo, non bisogna però dimenticare quanto spesso i concorrenti abbiano cercato di seguire l’esempio dell’outsider Rado. Le sue molteplici innovazioni sono da sempre infatti ampiamente imitate e ricalcate. Questo fa pensare quindi che la verità stia proprio nel fatto che i veri riformatori e liberi pensatori sono coloro in grado di sognare il futuro. La conferma del successo arriva quando il non convenzionale diventa convenzionale, così come il marchio davvero innovatore genera imitatori.
Questo è il paradosso che caratterizza il passato, il presente e il futuro di Rado: essere fautori di innovazioni radicali, creare modelli di riferimento che gli altri sono pronti a seguire. L’uso industriale dell’hard-metal, quello pionieristico del vetro zaffiro e della ceramica, oltre all’onore di poter vantare brevetti e premi per il design, sono la testimonianza della forza della visione di Rado. Allo stesso tempo, per Rado si tratta di una sfida continua alle capacità d’innovazione e immaginazione e tutto ciò produce imitazione, che, come dice il proverbio, è la più sincera forma di adulazione.
